Descrizione
«Rocco Schiavone era stato assegnato ad Aosta dal commissariato Cristoforo Colombo di Roma. E tutto quello che conosceva del territorio di Aosta e provincia era casa sua, la questura, la procura e l?Osteria degli artisti». Un vicequestore nato e cresciuto a Trastevere, che odia lo sci, le montagne, la neve e il freddo. Possiede solo scarpe Clarks, disprezza ogni tipo di abbigliamento invernale. In tutta la vita, il massimo dell?altitudine che ha raggiunto sono i 137 metri di Monte Mario, il punto più alto della sua città natale. Anche al Nord finalmente è sbocciata la stagione dei fiori, è arrivato maggio. Rocco Schiavone, ancora in forza presso la questura di Aosta, la sua prigione dell?anima, desidera la primavera fra i prati alpini. Ecco il sole, il profumo della vita che ritorna a sorridere. Ma è solo un?illusione. Perché indomita, in quelle valli, in quelle montagne, cade la neve. E si addensano gli eterni problemi insoluti del nostro poliziotto. Il caso è di quelli seri: un rapimento non denunciato alle autorità. La vittima in questione è una ragazza di diciotto anni, figlia di un imprenditore edile della zona. Ben presto il vicequestore scopre che alle spalle del rapimento c?è l?ombra della criminalità organizzata. Grazie ai prestiti concessi a chi è in crisi di liquidità, le organizzazioni mafiose entrano nel tessuto sociale ed economico, impossessandosi pezzo dopo pezzo delle forze produttive del paese. Ed è quello che sta accadendo davanti agli occhi di Rocco. Ma non c?è solo questo, perché il passato del poliziotto continua a minacciare il suo presente.